duchessa by josephine edgar

duchessa by josephine edgar

autore:josephine edgar [edgar, josephine]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: rosa
editore: Mondadori
pubblicato: 0100-12-31T23:00:00+00:00


Viola trascorse la settimana seguente cercando lavoro e un posto dove abitare. Il lavoro lo trovò in un elegante negozio di guantai francesi, a Piccadilly. Aveva avuto un attimo di esitazione quando si era trattato di mostrare delle referenze. Sarebbe stato inutile scrivere ai magazzini Hardcastle, ora che Sam era morto. E non poteva rivolgersi ad Arthur Netherby: non voleva dovergli niente. Ricordava con una sensazione di paura la sua sagoma in attesa davanti a Staffray House. Che cosa aveva aspettato? Che lei cadesse nuovamente in suo potere? Per questo era tanto paziente con Betsy? Quell’uomo la imbarazzava e la spaventava al tempo stesso, ma aveva urgente bisogno di lavorare, e si sentì sollevata, anche se rimase molto meravigliata, quando i suoi nuovi datori di lavoro le dissero di aver ricevuto eccellenti referenze da Netherby. L’opinione che aveva di lui migliorò sensibilmente. Forse non era proprio cattivo, forse le aveva perdonato il suo rifiuto. Viola aveva vissuto una vita intera durante le ultime settimane, e adesso sapeva che cosa fosse soffrire per amore, piangere tutte le notti con le braccia vuote e il terrore della guerra.

Trovare un posto in cui vivere fu più difficile. Le stanze comode e pulite con un buon vitto erano molto care, e anche se il nuovo lavoro le garantiva buone percentuali oltre lo stipendio, non aveva soldi da buttare. Inoltre, in genere quelle stanze erano tenute da padrone di casa molto rigide in fatto di moralità, e avevano ferrei regolamenti che proibivano di ricevere visitatori dell’altro sesso e vietavano alle pensionanti di rimanere fuori oltre una certa ora. I posti in cui si poteva avere più libertà erano invece equivoci e poco sicuri, e lei non poteva portare Betsy in posti del genere.

Andò nei sobborghi e, un pomeriggio di sole trovò una casetta da affittare a Clapham Old Town. La prima di una piccola fila di casette identiche, con due camere al piano terra e due al primo piano, un unico lavandino con l’acqua fredda e il gabinetto in fondo al giardino. Ma era asciutta, aveva una buona stufa e due giardinetti, uno sul davanti e uno sul retro. Non era a buon mercato; il proprietario chiedeva trenta sterline l’anno, ma con i tram a cavallo e i treni locali, tutti gli affitti nei sobborghi cominciavano ad aumentare. Avrebbero speso parecchio in mezzi di trasporto, lei e Betsy, e avrebbero anche dovuto comprare dei mobili… ma alla fine si decise e pagò un quarto dell’affitto senza pensarci su due volte.

Con pochi mobili indispensabili acquistati di seconda mano, la casa fu rapidamente pronta per essere abitata. Se fosse stata sola, Viola avrebbe potuto permettersi di spendere qualcosa di più, ma il suo sacrificio fu ricompensato dall’espressione raggiante di Betsy quando vide per la prima volta quella misera casetta.



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